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I Colori del Paesaggio di Giorgio Frigo

Autore: Amministratore.
Data prima pubblicazione: Giovedì, 28 Maggio 2015, Ore: 13:04:36
Data ultima modifica: Giovedì, 28 Maggio 2015, Ore: 13:04:36
Descrizione:
Locandina evento
L’Assessorato alla Cultura della Provincia di Alessandria inaugura Giovedì 26 febbraio 2004 alle 18.00, nella Galleria Carlo Carrà di Palazzo Guasco - Via Guasco 49 Alessandria -la mostra di GIORGIO FRIGO "I colori del paesaggio"

La mostra di Giorgio Frigo e le opere che propone, rappresentano un omaggio alla pittura e al mestiere di pittore nel senso più tradizionale del termine, inteso cioè come strumenti e modi per ricreare la realtà così come può vederla un occhio sensibile alle bellezze del mondo e alla felicità del colore.

La mostra rimarrà in esposizione dal 26 febbraio 2004 al 7 marzo 2004 con il seguente orario di apertura al pubblico:

tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00
Ingresso libero

il lunedì mattina chiuso

in collaborazione con la sezione di Alessandria di ITALIA NOSTRA

Per informazioni: Provincia di Alessandria
Assessorato Cultura
Palazzo Guasco Via dei Guasco 49 - Alessandria
Tel. 0131/304006
Fax 0131/304028
Email: cultura@provincia.alessandria.it
Qui tra i limoni mi voglio riposare
in un cielo di cartolina
interrotto solo dal pesco
qui mi voglio fermare
e ridere ancora
del tuo viso
respirare l’odore della terra bagnata
ascoltare il respiro del tempo passato.

(Alessandra Distefano, “Fiumefreddo”, da “Inverno Segreto”)

La conformità alla tradizione e la tecnica post – impressionista di Giorgio Frigo sono state giustamente sottolineate da Rino Tacchella: lo studioso si è soffermato sull’analisi dei colori e degli elementi naturali che costituiscono la raffinata pittura di paesaggio di questo artista, medico chirurgo professionista che fa onore alla folta schiera dei fedeli d’Ippocrate e della musa metafisica.
Tra le varie esposizioni di Frigo ricordo quella dell’agosto 2001 presso Palazzo Robellini di Acqui Terme, la città che lo ha adottato. Al paesaggio monferrino dunque, ma anche a quello delle Langhe, si ispirano le delicate tele del pittore, sensibile soprattutto alla forza della luce che, nel suo mutare a seconda delle ore del giorno e delle stagioni, imprime il segno inconfondibile al dipinto.
Giorgio Frigo ha trattato la pittura con fedeltà alla tradizione del paesaggio, volutamente tenendola lontana dalle suggestioni e dai richiami di ogni forma d’arte attuale di rottura, preferendo anche lasciare in disparte istanze politiche e sociali, affidando alla riproduzione coloristica e formale gli scatti visivi di occhi intenti a catturare lo spazio ed il tempo . . in armonia tra loro prima ancora che con l’uomo.

Adriano Icardi
Assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria

Questa mostra di Giorgio Frigo e le opere che propone, rappresentano un omaggio alla pittura e al mestiere di pittore nel senso più tradizionale del termine, inteso cioè come strumenti e modi per ricreare la realtà così come può vederla un occhio sensibile alle bellezze del mondo e alla felicità del colore.
La tavolozza vivace del post-impressionismo e la vicinanza per formazione agli antichi pittori veneti, sono capaci di far risorgere davanti ai nostri occhi gli elementi naturali che abbiamo già perduto o che lentamente stiamo perdendo.
Dai post-impressionisti Giorgio Frigo ha imparato ad amare la pittura di paesaggio dal vero, mentre dagli antichi pittori veneti ha assunto la ricca gamma cromatica e il tocco rapido e descrittivo.
Elementi indispensabili per fissare rapidamente sulla tela, attraverso il segno e il colore, le emozioni improvvise che il paesaggio e la natura ci dispensano per brevi momenti.
A volte, e proprio come facevano gli impressionisti, Giorgio Frigo ritorna sullo stesso paesaggio in momenti diversi della stessa giornata o durante i passaggi e gli scarti stagionali.
Ecco allora che lo stesso paesaggio si rende quasi irriconoscibile nell’ovattata stagione autunnale esaltato da una incredibile gamma di colori e di toni; oppure si stinge in ceneree atmosfere dominate da nebbie o neve che tendono a compattare la visione. Visione che si inasprisce con i verdi acidi e acri della primavera quando tutto germoglia e si tinge di freschi colori alterati dalle lievi folate di vento; infine i colori trapassano all’esaltazione dell’estate in cui tutto è avvolto in un tonalismo soffuso, variato da raffinati giochi di luce che emergono attraverso la densità materica degli elementi naturali.
Le stesse contrapposizioni e variazioni tonali le ritroviamo nelle vedute marine, ma con colori diversi, più luminosi e solari per effetto delle rifrazioni compiute dall’acqua e quindi indipendenti dalla stagione a cui la visione si riferisce.
La luce è resa con un segno più leggero e con effetti di dissolvenza ottenuti sfaldando i colori. Nei riflessi sul mare tutto sembra evaporare e in ogni opera Giorgio Frigo sottolinea liricamente l’immaterialità degli elementi e l’incantesimo di ogni apparizione.
Nei fiori è più evidente il tentativo di dissoluzione volumetrica operata dall’artista forse sull’esempio dell’impressionismo matissiano.
Spesso il motivo dei fiori è risolto in giochi cromatici in cui si fondono le forme con gli spazi circostanti, avvolgendo cose ed ambiente in un’identica luce.
I suoi fiori non sono più masse, ma preziosi arabeschi fluttuanti nello spazio e avvolti da un tonalismo soffuso che tutto fonde e confonde.
Nei diversi cicli, i paesaggi del Basso Monferrato, le marine e i fiori, la pittura di Giorgio Frigo non è né decorativa, né frivola; il pittore conosce troppo bene e da lungo tempo il valore di una linea o di un tono e per questo le sue opere, con la loro grazia lieve, riescono ad emozionarci nonostante la loro semplicità.

Rino Tacchella
Giorgio Frigo, nato a Padova nel 1933,vive e lavora in Acqui Terme. Di professione medico-chirurgo, ha da sempre la vocazione per la pittura. Dopo un periodo giovanile dedicato alla pittura su ceramica, si è poi votato unicamente all’”en plein air” con l’uso dei colori ad olio.
Dal 1971 espone con mostre personali e collettive.

Mostre personali
Dicembre 1971 Centro Storico Pietrose Pietra Ligure
Settembre 1973 Bestento Arte Verezzi
Aprile 1974 Hotel Royal Pietra Ligure
Agosto 1974 Bestento Arte Verezzi
Marzo 1975 Galleria S. Andrea Savona
Agosto 1975 Galleria dei Leuti Albisola Mare
Maggio 1976 Hotel Royal Pietra Ligure
Dicembre 1977 Galleria IDIA Torino
Maggio 1981 Galleria “La Maggiolina” Alessandria
Maggio 1983 Galleria “La Maggiolina” Alessandria
Ottobre 1985 Galleria “La Maggiolina” Alessandria
Agosto 2001 Palazzo Robellini Acqui Terme
Giugno 2003 Sala Consigliare Comune Baveno

Alcune collettive
Pietra Ligure ,settembre 1972,1973,1974
Rassegna medici pittori liguri, Genova marzo 1974
Premio Nazionale S.Margherita Ligure, agosto 1974
Rassegna nazionale medici pittori, Cagliari, ottobre 1974
Collettiva artisti contemporanei, “La Maggiolina”, Alessandria, 1980
Premio Nazionale, Bormio, 1982
Arte senza Tempo, Alessandria, ottobre 1998
Società Promotrice Belle Arti, Torino, settembre 2002 e settembre 2003
Arte e Scienza per la vita, Biella, novembre 2002
Galleria d’Arte A.Galeasso, Alba, dicembre 2002 e 2003

Note bibliografiche
Catalogo nazionale Bolaffi d’arte moderna n. 10 (1975), n.11 (1976), e n. 14 (1979)
Mercato Artistico 800-900 (1975)
Catalogo d’arte contemporanea 1976
Pittori e scultori italiani del ‘900, Ed. Il Quadrato, Milano 1990
Art Diary Italia, Ed. 1996 e 2001
Artisti contemporanei,2001
Pittori e scultori italiani di importanza europea, Ed. Il Quadrato, Milano 2003